Sunday, January 9, 2011

A proposito di lame sottili e di lame spesse

Sul libro di Ron Hock, The Sharpening Book, c'è un'interessante osservazione riguardo alla presunta superiorità delle lame spesse rispetto a quelle sottili per quanto riguarda la propensione a flettersi.

E' opinione diffusa, scrive Hock, che, maggiore sia lo spessore di una lama, minore sia la sua propensione a flettersi e a produrre il fenomeno del saltellamento che gli anglofoni chiamano chattering.
Benchè questa riflessione possa sembrare intuitivamente vera, bisogna considrare che, in una pialla bevel down, la porzione di lama sospesa, di un ferro sottile, è la stessa anche in una lama più spessa. L'unica differenza è che, in una lama più spessa, questa parte sorgente è spostata leggermente più avanti lontano dalla seduta (frog).

Per nostra fortuna (o per suo interesse personale, come maliziosamente spiegherò più avanti), Hock riporta la stessa osservazione anche sul suo blog dove c'è anche un bel disegno che chiarisce quanto detto:
http://hocktools.wordpress.com/2010/06/14/of-thick-and-thin/



Le lame molto spesse, continua Hock, hanno dei reali vantaggi su quelle standard: sono più facili da affilare a mano libera (in quanto il bisello è piu' largo e c'è maggiore superficie di contatto con le pietre) e aggiungono massa e rigidità alla pialla.
Ma hanno anche degli svantaggi perchè se una lama è troppo spessa, la leva a Y potrebbe non raggiungere adeguatamente la fessura nel controferro, soprattutto nell'estrema porzione ascendente e discendente dell'immaginario arco descritto dalla suddetta leva. Inoltre, per permettere il passaggio di una lama molto spessa, potrebbe rendersi necessario limare la parte anteriore della bocca. E infine, a parità di metodo, l'affilatura di una lama sottile è più rapida di una più spessa.

Se una pialla è in condizioni corrette, conclude Hock, se c'è un buon contatto tra la lama, la seduta, il controferro e il lever cap, una lama di spessore standard o simile produce gli stessi risultati di una lama molto spessa.

Mi sembra una opinione interessante e ben fondata, ma la mia esperienza con lame molto spesse è limitata alle pialle in legno e quindi non ho un termine di paragone adeguato per confermarla.
Inoltre il post sul blog di Ron Hock è stato scritto pochi giorni dopo l'uscita dei nuovi ferri e controferri ultraspessi marchiati Woodcraft/IBC/Cosman e quindi potrebbe essere un tentativo di portare l'acqua al proprio mulino, visto che i ferri e controferri Hock sono un po' pù spessi di quelli standard, ma non in maniera esagerata come i succitati.

Perciò chiedo a voi.
Qual è la vostra esperienza al riguardo? E con quali spessori di lama avete avuto a che fare?

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